Lo so, a prima vista sembra un articolo di [Lercio][1], invece leggetelo davvero tutto, perché le implicazioni etiche e legali sono davvero affascinanti:
> Ha assaggiato le polpette e ora non vuole più saperne delle verdure. Oscar, un malato di Alzheimer, un tempo accanito attivista vegano, ha provato la carne per errore nella struttura psichiatrica che lo ospita, in Svezia. E da allora rifiuta ogni piatto diverso.(…)
> Per Titti Fränkel (Akademikerförbundet SSR, associazione professionale) ed Erik Blennberger (Ersta Sköndal University College, membro del Comitato etico del ministero svedese della Salute e del Welfare) – e si pone “**valore intrinseco al principio dell’autodeterminazione e lo si considera dal punto di vista della deontologia professionale**” Oscar avrebbe diritto alle polpette. Per loro in una struttura assistenziale “gli ospiti residenti dovrebbero **avere lo spazio per poter ‘essere se stessi’”**.
> Diverso il parere di Hilde Lindemann docente di Filosofia (Michigan State University, Usa) per la quale Oscar non è libero di scegliere “dato che soffre di demenza a uno stadio così avanzato da non poter più essere assistito a casa sua; sembra molto probabile che egli sia **uno ‘sregolato’ non più in grado di controllare il suo desiderio**”(…) [sempre qui][2]
Io trovo la questione affascinante e molto più profonda di quanto parrebbe.
Estote parati.
[1]: http://lercio.it
[2]: http://www.huffingtonpost.it/2014/05/23/vegano-malato-di-alzheimer-mangia-polpette_n_5378048.html?utm_hp_ref=italy
Dategli le polpette vegetariane e vedete che inizierá a rifiutare categoricamente le polpette ;)