A firma della sempre ottima [Carola Frediani][2] trovate sull’edizione digitale di oggi di [Wired.it][1] un paio di miei commenti a seguito dell’intervista sul [caso Prism][3]:
> “Qualsiasi utente non americano potrebbe essere stato un potenziale bersaglio, senza per altro sapere di essere sottoposto a controllo”, ha dichiarato a Wired.it **Matteo Flora, ad di [The Fool](http://www.thefool.it)** e cofondatore di** Hermes, Centro per la trasparenza e i diritti digitali in Rete**. “Tra l’altro quello che colpisce è che il Transparency Report di Google, che segnala le richieste di accesso ai propri dati da parte di governi e corti di tutto il mondo, non include le richieste Fisa (Foreign Intelligence Surveillance Act, cioè la legge che presiede alla raccolta di informazioni di intelligence straniere. …) ”.
> Il punto comunque è che resta il sospetto di essere stati sottoposti a un controllo di massa, automatizzato e insieme discrezionale. Ma di che dati stiamo parlando? “Potenzialmente qualunque cosa”, risponde ancora **Flora**. “Non solo mail o chat, ma anche le tue attività su Facebook, compresi i gruppi segreti a cui sei iscritto; e se hai un telefonino e un account Apple o Android anche il backup della rubrica, le foto, i software installati; e sul web le ricerche su Google, i filmati guardai su YouTube, e così via”.
Per maggiori info:
* [L’articolo completo][1] su [Wired.it][1]
Estote parati.
[1]: http://daily.wired.it/news/internet/2013/06/13/prism-europa-47289.html#?refresh_ce
[2]: https://twitter.com/carolafrediani
[3]: http://mgpf.it/2013/06/07/prism-il-patto-segreto-che-consente-alla-nsa-di-spiare-su-facebook-google-e-altri.html
