Una citazione storica che non mancherà di colpire molti:
> “Il fascismo si è presentato come l’antipartito, ha aperto le porte a tutti i candidati, ha dato modo… a una moltitudine incomposta di coprire con una vernice di idealità politiche vaghe e nebulose lo straripare selvaggio delle passioni, degli odi, dei desideri. Il fascismo è divenuto cosí un fatto di costume, si è identificato con la psicologia barbarica e antisociale di alcuni strati del popolo italiano, non modificati ancora da una tradizione nuova, dalla scuola, dalla convivenza in uno Stato bene ordinato e bene amministrato…
> La lotta di classe ha sempre assunto in Italia un carattere asprissimo per questa immaturità «umana» di alcuni strati della popolazione. La crudeltà e l’assenza di simpatia sono due caratteri peculiari del popolo italiano, che passa dal sentimentalismo fanciullesco alla ferocia piú brutale e sanguinaria, dall’ira passionale alla fredda contemplazione del male altrui. Su questo terreno semibarbarico che lo Stato ancora gracile e incerto nelle sue articolazioni piú vitali a stento riusciva lentamente a dissodare, pullulano oggi, dopo la decomposizione dello Stato, tutti i miasmi.”
Non sono parole mie, ma di **Antonio Gramsci** che le scrisse il 26 Aprile 1921 in *”[L’Ordine Nuovo][1]”*.
Come dite? Riecheggia da qualche parte un sentire comune? Sono certamente solo impressioni.
Per maggiori info:
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Estote parati.
[1]: http://www.centrogramsci.it/riviste/riviste.htm